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giovedì 26 dicembre 2013

RISTORANTE CINESE CELEBRITÀ

STELLINE TRIPPA ADVISOR:   * * * *

INDIRIZZO: Via Igino Giordani 53  ROMA

FASCIA DI PREZZO:  15-25 euri

Eccoci di nuovo a scrivere, dopo tanto tempo, purtroppo ho avuto degli importanti contrattempi, faticosi e paragonabili solo al colera o ad una gravidanza indesiderata.

Comunque, in questo lasso di tempo, non sono stata con le mani in mano, anzi, non ho fatto altro che magnare male per arricchire la mia cultura gastronomica.
Fu così che una sera, un'amica, c'ha invitati a cena in questo particolare ristorantino situato precisamente in zona Colli Aniene (zona meglio conosciuta col nome di "Nulla") sostenendo che fosse il quarto miglior ristorante di cucina cinese situato in Italia.

La contesa era (chiaramente) il paragone con Sonia, rinomato ristorante cinese di Piazza Vittorio ultra famoso per la sua cucina genuina e per l'accento fortemente romanaccio dei camerieri cinesi.

"Ah zì, questo da' in culo a Sonia, fidate"- disse la nostra amica, e noi già pronti a riderle sonoramente in faccia.

Ma andiamo con ordine:

Il nome c'ha subito colpiti.
Sicuramente è un nome atipico per un ristorante cinese, dal momento in cui, per fare scena, i furbissimi proprietari usano nomi orientali accattivanti tipo GHUANGHJENHGHONKHMING (che magari poi tradotti in italiano vogliono dire "in questo posto serviamo cani"), però devo dire che la scelta del nome in questo caso è stata azzeccatissima, e la conferma di ciò ce l'ho avuta quando misi piede lì dentro per la prima volta.


L'ingresso del locale.


Delle celebrità.


Un locale molto piccolo.
Molto, molto piccolo. 
E tappezzato di fotografie di VIP, tra cui spiccavano Maurizio Costanzo, attori di Un Posto Al Sole, Licia Colò, Marco Columbro e Giulio Andreotti, che lì dentro ci festeggiò circa 126 compleanni
Quasi a dimostrare "l'esclusività" del posto.

Non che ritrarre un Umberto Smaila particolarmente sudato che mangia del riso croccante piccante possa essere necessariamente considerato un archetipo chic, ma non si sa mai.

Quello che ci siamo chiesti noi, in ogni caso, è come mai tutte queste celebrità s'accollano un viaggio fino a Colli Aniene per venire a mangiare qui? 
Come è possibile che Andreotti tra una trattativa Stato - Mafia e un'altra veniva a farsi due ravioli al vapore e a farsi fotografare? 
Come è possibile che Marco Columbro adesso ha avuto un' aneurisma cerebrale e crede negli alieni?

La risposta è nella qualità del cibo.
E' uno dei pochissimi ristoranti in italia, che vanta di fare gli spaghetti a mano, nel metodo tradizionale cinese.


Inoltre, riesci a riconoscere quello che mangi, sai insomma effettivamente quali sono gli ingredienti che usano per cucinare quelle prelibatezze, senza ritrovarsi brutte sorprese (al contrario invece di GHUANGHJENHGHONKHMING)

Arrivati, ci accolgono sorridenti porgendoci i menu e trattandoci come vere celebrità (salvo poi non volendosi fare la foto con noi, come invece hanno fatto con gli attori di Un Posto al Sole). 
Mi guardo attorno, il localino è pieno zeppo di gente che va e che viene, c'è un LCD sintonizzato su televendite cinesi e ci sono bambini cinesi che fanno i compiti fino alle 11 di sera come ogni asiatico che si rispetti.

I camerieri non sanno una singola parola di italiano, e ti chiedi come hanno fatto a servire Gigi D'Alessio
Poi ti ricordi che nessuno dei due parla italiano e ti rassicuri un pochino.

Col menù davanti capiamo subito che ci sono alcuni piatti che sono abbastanza uguali a quelli di un normale cinese, mentre altri, contraddistinti da un simboletto rosso, sono completamente originali e (si presume) molto più vicini ai piatti tradizionali cinesi. 
E sono proprio questi quelli che vi consigliamo.

Senza entrare nel dettaglio (non ricordo i nomi dei piatti che abbiamo preso, scusate), quasi tutti i secondi, le zuppe, buona parte dei primi e dei dolci sono di qualità eccelsa e piuttosto differenti da come li fanno in quel wok gestito da bangla che avete sotto casa.
Ogni secondo, tra l'altro, viene servito con una carota finemente intagliata a ritrarre l'animale che state mangiando prima che venisse ridotto a brandelli, saltato nella salsa di soia e servito a voi

Nel mio maiale "agli odori piccanti" c'era una scultura di una torre cinese, chissà cosa avrà voluto dire.


"Sbrigate che al tavolo tre stanno ancora a aspettà la Fenice con funghi e bambù"
"Sisi arivo"

Nota particolare va ai dolci, niente gelato fritto, ma dei mochi  fantastici: esatto, i dolcetti appiccicosi fatti col riso glutinoso, quelli che quando vedevate Doraemon pensavate "ma che schifo, la marmellata di fagioli rossi". 
Eh no, invece sto ripieno di marmellata di fagioli rossi è proprio buono.

Unica nota negativa: un servizio un po' lento. 



MONEY TALKING: Onestissimo, si spende meno di 20 euro a persona e si mangia bene. 
Le porzioni non sono delle valanghe di roba, ma non ce n'è neanche il bisogno.

1 commento:

  1. buon ristorante, ci mangiai dopo il boom di fine anni 90 dove veramente c'erano diversi vip ed era diventato famoso grazie ad una canzone degli 883.

    Michele

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